Vigne

Per produrre un buon vino

servono il terreno giusto e l'amore

La nostra terra è certezza e lavoro, rappresenta il punto di partenza di tutto: scandisce i ritmi delle nostre giornate e, insieme alle stagioni, della produzione.

Abbiamo mantenuto la maggior parte delle nostre vigne come la natura ce le ha date, con una bella pendenza, che si traduce in pazienza e raccolta manuale.

Conosciamo alla perfezione ogni singolo filare, potremmo quasi chiamarlo per nome, ce ne prendiamo cura con rispetto e onestà. Tracciamo la strada dell’uva con le nostre competenze, condividiamo le giornate con gli insetti buoni e quelli più fastidiosi, siamo amici di tutti.

Accettiamo le sfide della natura senza remore, cercando soluzioni che non siano dannose per noi e per le coltivazioni.

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Queste sono le nostre vigne: lasciamole parlare.


Scopri le vigne

SCOPRI LE NOSTRE VIGNE

 

 

VIGNA MONTARBIO
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“Sono la vigna storica, quella più alta e grande. Il mio terreno è a base di tufo, piuttosto arido. La mia forma è a elle e ho una bella pendenza, bisogna essere atletici per percorrermi tutta di corsa.
Mi trovo in uno dei punti più alti di Aramengo, nelle belle giornate mi rilasso godendomi il panorama e, se il cielo è limpido, riesco a vedere Superga e il Monviso.”

Altitudine: 410-500 metri s.l.m.
Coltivazione: Guyot
Vendemmia: Manuale

Vitigni principali: Barbera, Nebbiolo, Cortese

 



 

 

VIGNA NOÈ
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“Mi trovo appena fuori dal paese, ai piedi della vigna di Montarbio. Ho circa 25 anni, il mio terreno è pianeggiante e qui la famiglia Rocca produce un Barbera delicato e beverino.
L’ora più bella in cui venire a trovarmi è al mattino presto per vedere il sole che sorge dietro il campanile della chiesa.”

Altitudine: 370 metri s.l.m.
Coltivazione: Guyot
Vendemmia: Manuale

Vitigni principali: Barbera

 

 



 

 

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Vigna Cisura tra i filari

VIGNA CISURA
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Altitudine: 320 metri s.l.m.
Coltivazione: Guyot
Vendemmia: Manuale

Vitigni principali: Bonarda, Dolcetto, Chardonnay

“Sono alle porte di Aramengo, dalla parte opposta delle mie sorelle Montarbio e Noè. Sono la più giovane delle tre e ogni giorno mi lascio inebriare dal profumo delle vicine tartufaie.
Sono una vigna morbida, mi distendo dolcemente a metà della collina e ne seguo l’andamento.
Di fronte a me posso osservare attenta San Giorgio, la chiesetta romanica ancora poco conosciuta di Aramengo.”